La termoformatura è una tecnica di stampaggio di materie plastiche di vario tipo e avviene sempre a caldo. Di norma, si verifica a partire da lastre o film e si rivela un’eccezionale alternativa al classico metodo a iniezione, soprattutto se le tirature da produrre sono limitate in termini quantitativi.
La termoformatura si può ottenere in due modi: sottovuoto oppure sottopressione.
Si parla di termoformatura sottovuoto quando il materiale plastico preriscaldato si adagia allo stampo solo per aspirazione, attraverso dei micro fori realizzati sullo stampo stesso. Il semilavorato viene forzato ad aderire a una forma concave tramite la creazione del vuoto all’interno della cavità stessa.
Questa tecnica può essere sempre utilizzata ma viene maggiormente scelta quando gli spessori sono bassi e le sagome piuttosto semplici.
Nella termoformatura sottopressione il film plastico sempre preriscaldato viene spinto sullo stampo grazie a un’alta pressione esercitata dall’esterno che migliora la formatura dei pezzi e riduce i tempi di produzione.
In entrambi i casi per migliorare la resistenza dei blister termoformati si può utilizzare un controstampo; un ausilio meccanico azionato da presse che “spinge” il materiale nelle cave più profonde.
PLASTECO utilizza la termoformatura per realizzare termoformati e stampi su misura di ogni tipo come ad esempio:
Si parla di termoformatura a stampo positivo quando si forza la materia plastica ad aderire a una forma convessa tramite la creazione del vuoto in opportuni punti dello stampo.
Questo metodo, pur avendo dei limiti nella profondità di stampaggio, consente di termoformare semilavorati a spessore maggiore in quanto, oltre al vuoto, viene applicata una pressione addizionale dovuta all’interferenza del piano della cornice premilastra con lo stampo.
Nella termoformatura a stampo negativo la materia plastica scaldata viene fatta aderire ad una forma concava tramite la creazione del vuoto, se necessario con l’ausilio della pressione dell’aria.
In alcuni casi, quando la profondità del pezzo è molto elevata viene utilizzato un controstampo in legno o in resina, a seconda delle necessità di produzione, con le seguenti funzioni:
La termoformatura a stampo positivo-negativo è un compromesso dei due precedenti sistemi; in essa si forza il semilavorato ad aderire a una forma positiva e negativa rispetto al piano della cornice premilastra, sempre tramite la creazione del vuoto in opportuni punti dello stampo; il vantaggio di questo metodo risiede essenzialmente nella maggiore profondità.
La separazione del modello stampato dal resto del telaio avviene soprattutto in due modi: mediante l’uso di fustelle sagomate spesso riscaldate, (che costituisce il metodo più diffuso) o mediante l’uso della tecnica del forma-trancio. In quest’ultima la separazione avviene all’interno dello stampo grazie a delle lame che si azionano quando esso è ancora chiuso, ma comunque quando il materiale è già stato formato.
Alla precisione dimensionale finale dell’oggetto contribuiscono tempo e modo di esposizione al raffreddamento dell’oggetto termoformato ed il giusto compendio dei diversi steps di produzione.
Per garantire una struttura abbastanza rigida all’oggetto termoformato, si studiano le nervature che percorrono ed intrecciano l’oggetto stesso, mediando tra funzionalità ed estetica. Questi aspetti in particolare oggi sono studiati al computer, con software specifici che sono anche in grado di calcolare la probabilità di rottura.
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